La chiesa di Santa Maria Ausiliatrice ritorna al suo antico splendore dopo il restauro che ha visto la scuola di restauro del Centro Consorzi attiva per le opere necessarie.
Arte, scuola e identità hanno contraddistinto la conferenza di presentazione dei lavori di restauro conclusi sulla chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di Milies (TV). La comunità locale e un pubblico interessato hanno seguito con attenzione presso l’ostello della gioventù di Milies gli interventi dell’architetto Mauro Gugel autore del progetto di recupero architettonico, seguito dagli alunni della Scuola di restauro del Centro Consorzi di Sedico, autori del cantiere-scuola, sulle pareti interne sotto la direzione dei restauratori Antonio Da Ronch e Federica Giubini nel corso di maggio 2018. Con passione e abilità gli alunni hanno saputo affrontare il cantiere-scuola del restauro delle fontane in Comelico, nel luglio 2018. Il restauro della chiesa è stato promosso grazie a contributi del comune di Segusino, privati ed associazioni locali (“amici di Milies” e gruppo Alpini). La visita guidata alla chiesa e un piccolo rinfresco hanno fatto da cornice al termine della mattinata informativa.
La chiesetta di Santa Maria Ausiliatrice necessitava di un restauro prima di tutto strutturale, dovuto ad infiltrazioni di acqua dal tetto, nonché un problema di umidità di risalita sulle pareti interne. Precedentemente la chiesa aveva già subito degli interventi di sistemazione negli anni ’80, con il rifacimento della pavimentazione interna, la copertura in bronzo della porta principale e la bonifica dall’intonaco rovinato nella parete esterna, lasciando la parete con sassi a vista.
Mirka Spader – allieva della scuola di restauro del Centro Consorzi: “Il nostro lavoro di restauro delle pareti interne è stato complicato in quanto l’intonaco era molto difficile da descialbare mettendoci alla prova con diverse metodologie e strumenti. La parte più complessa è stato il lavoro sui due tondi affrescati a lato dell’altare, uno raffigurante la Santa Maria Ausiliatrice con Bambino e l’altro Sant’Antonio. Per entrambi l’intonaco e il cemento avevano reso gli affreschi molto lacunosi oltre che alla tempera a secco usata dai pittori che facilmente si staccava. Grazie alla formazione completa fornitaci della Scuola di Restauro del Centro Consorzi, siamo riuscite a riportare all’antico splendore sia gli affreschi che l’edificio. È proprio conoscendo a fondo l’opera, che ci ha permesso di ridargli quell’importanza e il rispetto che merita”.
Laura De Paoli – referente della scuola di restauro del Centro Consorzi: “Il cantiere concluso è un altro bel esempio di sinergia fra la scuola di restauro e il territorio che, recependo la professionalità degli allievi, si affida per la cura e la tutela di un patrimonio importante. Da quest’anno la scuola si è rinnovata, andando ad arricchire la proposta formativa con le nuove tecnologie digitali per il restauro, la digitalizzazione e la valorizzazione turistica dei beni culturali. Un percorso triennale che permette il conseguimento della qualifica di tecnico del restauro dei beni culturali”.
La scuola di restauro del Centro Consorzi si complimenta con tutti gli intervenuti e invita tutti gli interessati a venire in contatto con la scuola triennale a qualifica professionale di mettersi in contatto con la scuola.