Uno degli aspetti che stanno prendendo sempre più piede nel mondo del lavoro è l’interazione tra le materie che riguarda anche lo sviluppo di competenze in tutti i settori del manifatturiero. Per questo motivo si è provveduto a ragionare su quali capacità siano richieste nel futuro ai giovani che si preparano a entrare nel mondo del lavoro.
L’analisi evidentemente ha portato a un completamento di competenze digitali e informatiche legate a una manualità che il mondo dell’artigianato renderà sempre più applicabile, semplificando di fatto le azioni più ripetitive ma sviluppando l’intuito e la creatività. Queste doti sono necessarie anche nelle applicazioni digitali, perché la conoscenza della materia e il suo utilizzo si coniuga con l’applicazione della tecnologia, dove l’uso delle macchine necessita sempre della sensibilità e conoscenza dell’operatore.
L’utilizzo del legno, della plastica o del metallo è un fattore quindi importante perché l’uso di materiali differenti si sposa sempre con le caratteristiche specifiche e particolari del prodotto, ma la tecnologia, l’informatica, l’aspetto concettuale che ne è alla base non è a volte molto dissimile.
Da queste considerazioni la scuola del legno ha inteso implementare il proprio percorso di studi con materie avanzate dal punto di vista tecnologico quali la stampa 3d, la progettazione informatizzata tramite vari software, l’attrezzaggio e utilizzo di macchine a controllo numerico, anche con frese e taglio laser a scopo didattico arrivate dagli Stati Uniti che permettono di utilizzare tecnologie all’avanguardia e risultano applicabili in tutto il mondo del manifatturiero.
Lo scopo è quello di modernizzare le attività formando giovani in grado di rendere utilizzabili le nuove tecnologie in tutto il mondo della falegnameria ma rendendoli partecipi di competenze spendibili in diversi ambiti, in un mercato che necessiterà sempre di più di queste figure nei prossimi decenni. La contaminazione che può arrivare dal Fablab e Innovation lab è ritenuta per questo strategica.
Se da un lato Venezia si erge su delle palafitte costituite da legno bellunese e l’esempio di una delle città più belle del mondo deve rimandare all’importanza di fondare il futuro dei giovani su basi culturali solide che vogliono ripartire dalla ristrutturazione della figura dell’artigiano, un mestiere che non significa di saper solo usare le mani. Anzi la nostra proposta vorrebbe innovare nel settore professionale dell’artigianato creando un sincretismo tra la tecnica e la cultura a 360 gradi per offrire ai ragazzi/e l’opportunità di essere sempre più compatibili ad un mondo lavorativo sempre più competitivo. Ad oggi vengono richieste competenze trasversali che comprendono soprattutto la necessità di avere professionisti che sappiano lavorare in team, autopromuoversi, public relations e consapevoli della realtà in cui devono essere inseriti.