Lavorando da anni nel sistema della formazione ho sempre cercato di capire quale utilità possa scaturire da questa attività per le persone.
Innanzitutto sono convinto che l’interscambio di conoscenza sia alla base della natura umana e che questo scambio avvenga prioritariamente per merito del linguaggio. La parola non è solo alla base delle relazioni ma è anche alla base nel nostro pensiero, il pensiero si elabora certamente con immagini ma si elabora soprattutto tramite la costruzione di concetti. La costruzione di concetti è influenzata da quello che consideriamo coerente con quanto appreso e verificato.
Da questo emerge che ogni attività formativa debba essere in grado di sottostare al principio della veridicità e verifica e che la stessa informazione possa essere considerata utile. Su queste basi si fonda la progettualità con cui stiamo lavorando per creare una attività formativa che cerchi di unire varie realtà che per molto tempo hanno dialogato poco o hanno operato per comportamenti stagni. Sto parlando di mondo accademico, di studenti, di formatori, di consulenti, di imprese.
È lodevole per certi aspetti l’evoluzione del sistema che cerca di innescare nel mondo della ricerca una collaborazione sistemica tra Università, centri tecnologici e imprese, dando quindi un senso strutturato alle varie iniziative anche finanziate di innovazione. In questo senso si è instaurata una forma di collaborazione tra mondi che viaggiavano su percorsi paralleli. Quello che vogliamo però proporci è di cercare una collaborazione maggiore anche negli anelli della filiera più importante cercando di mettere in relazione con le imprese anche il mondo accademico, dove le possibilità di incontro sono più rarefatte.
In questo momento la formazione è generalmente affidata a consulenti che svolgono una attività fondamentale rispetto all’applicazione di normative, regole, applicazioni pratiche. Sviluppando e relazionando i due ambiti anche con iniziative interazionali e condivise vi è a mio parere la possibilità da un lato di attestare i criteri della veridicità e dall’altro di apportare gli sviluppi di conoscenza e applicabilità raggiunti anche con i nuovi elementi derivanti dalla ricerca e sperimentazione. Io credo che il mondo imprenditoriale abbia bisogno da un lato di assumere tecnici preparati, dall’altro di affinare continuamente le proprie conoscenze in base alle nuove frontiere e allo sviluppo del sapere. Questo per indirizzare o verificare il proprio fiuto imprenditoriale verso attività in linea con il proprio business.
In questo primo tentativo il corso di comunicazione per imprenditori è stato pensato con quest’ottica cercando di illustrare attività formative che arrivano dal mondo della consulenza, dal mondo accademico e da quello imprenditoriale. Questa è la modalità che ci permette di avvicinare teoria e pratica.
Michele Talo
Direttore del Centro Consorzi