Si è tenuta lunedì 25 ottobre 2021 l’avvio dell’anno accademico 2021-2022 del Campus universitario Unidolomiti di Belluno. Alla lectio magistralis ha partecipato il filosofo prof. Lorenzo Maria Pacini (Unidolomiti) ed il prof. Avv. Mario Cerbone (Aggregato di Diritto del Lavoro presso l’Università degli Studi del Sannio di Benevento). Oggetto dell’intervento dei due accademici è stata l’internazionalizzazione delle imprese.
Negli ultimi decenni mercato ed economia si sono avviati verso un approccio sempre più “glocal” in cui la digitalizzazione fa da acceleratore per l’internazionalizzazione.
Il fenomeno della globalizzazione abbraccia diversi campi e svariate aree di interesse.
Nessuna azienda potrà permettersi di rimanere chiusa nel proprio mercato e sentirsi immune dal dover cercare nuovi sbocchi dove vendere i propri prodotti e/o trovare materie prime a costi più vantaggiosi.
Dal punto di vista economico la globalizzazione ritrae il fenomeno causato dall’intensificazione degli scambi e degli investimenti internazionali fatta su scala mondiale, con la diretta conseguenza di una maggiore interdipendenza delle varie economie nazionali che sta spingendo le organizzazioni verso l’internazionalizzazione.
I motivi alla base dell’internazionalizzazione delle imprese
Diverse possono essere le motivazioni che spingono le organizzazioni ad affacciarsi ai mercati esteri, ma essenzialmente possono essere riducibili a due:
Motivazioni interne
Sebbene nella realtà l’interesse verso i mercati esteri sia quello di consolidare globalmente il posizionamento dell’organizzazione, spesso le motivazioni sono riferite a un vantaggio competitivo che un’organizzazione già possiede come:
- la possibilità di poter sostenere costi inferiori rispetto ai concorrenti;
- la possibilità di disporre di un prodotto che è percepito dai consumatori come unico, non paragonabile o non sostituibile con quello dei competitor;
- il desiderio di mettere a profitto il proprio prodotto anche sui mercati esteri.
Motivazioni esterne
Riferite a situazioni in cui l’organizzazione, per diversi motivi, si trova a rischio di cessazione attività e in cui l’unica via d’uscita è rappresentata dall’aprirsi ai mercati esteri.
La scelta del mercato è influenzata da alcuni fattori:
- dall’atteggiamento competitivo dell’azienda: qualora sia la prima esperienza di internazionalizzazione sarà opportuno scegliere mercati molto simili a quello di provenienza sia per lingua che per cultura e che presentino bassi rischi; viceversa se l’impresa è già ben avviata all’internazionalizzazione potrà osare nei confronti di mercati a più altro rischio.
- dalle caratteristiche dell’industria e del mercato analizzando:
- il potenziale di mercato: ossia analisi dimensioni correnti e tendenza di crescita, stili di vita prevalenti, grado di urbanizzazione, condizioni climatiche, sensibilità al prezzo dei consumatori, domanda ed elasticità;
- integrazione e interdipendenza fra i mercati.
- dalla natura dell’ambiente competitivo:
- analisi della struttura del settore
- presenza di materie prime
- analisi delle strategie adottate dai competitor
- grado di concentrazione calcolato con indice di HHI (indice che misura in che modo un bene trasferibile è diviso tra la popolazione)
- dotazione di risorse del Paese di destinazione
Il comportamento delle organizzazioni e delle loro performance sarà influenzato dalle caratteristiche del settore ma è vero anche il contrario.
Spesso capita infatti che siano le organizzazioni a influenzare queste caratteristiche per trarne un vantaggio competitivo.
Con il mese di dicembre inizieranno gli Open Day della Triennale in Scienza della Mediazione Linguistica, alla presenza di docenti e studenti Unidolomiti, che approfondiranno con gli interessati il piano dell’offerta formativa e soprattutto daranno conto della loro esperienza diretta, anche all’interno delle realtà presso le quali hanno avuto modo di svolgere i periodi di stage.
Referente: FRANCESCA FERRAZZA
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