PERCHE’ E COME GESTIRE GLI ASSETTI ORGANIZZATIVI E I FLUSSI DI CASSA
Far diventare un obbligo normativo un’opportunità
Tra le varie incombenze che si sono inserite nella gestione d’impresa in questi anni, alcune riguardano le normative legate alla gestione finanziaria, altre agli obblighi derivanti da amministratori di società. Il Centro Consorzi affiancandosi idealmente alla risoluzione dei problemi degli imprenditori, dei loro commercialisti e dei propri uffici contabili, ha messo in atto, da un lato una campagna informativa, dall’altro delle proposte di risoluzioni con tempi e costi abbastanza contenuti. Nel voler essere da stimolo in questo senso si sottolinea come il metodo va integrato e gestito non solo in collaborazione con l’imprenditore e con i propri referenti contabili, ma richiede la collaborazione di più funzioni aziendali. La risoluzione del problema non è univoca ma riguarda, infatti, aspetti legati al modello organizzativo, oltreché alle problematiche legate alla gestione delle deleghe, alla sicurezza, alla privacy e a una serie di tematiche e conoscenze, ovviamente anche di natura contabile, che generalmente non sono gestite e conosciute da un’unica persona.
Il punto della situazione sui nuovi obblighi in materia di gestione dell’impresa
A cura di Nicolò Castello, commercialista e revisore legale
A partire dal 16 marzo 2019 la gestione dell’impresa si deve svolgere nel rispetto della disposizione di cui all’articolo 375 del d.lgs. 14/2019 che ha modificato l’art. 2086 del Codice civile, obbligando gli amministratori delle società all’adozione degli adeguati assetti.
I continui rinvii della definitiva entrata in vigore del D. Lgs 14/2019, piuttosto che favorire l’adeguamento delle imprese ai nuovi obblighi di legge, hanno invece creato tanta confusione negli imprenditori che hanno associato l’obbligo per le società di dotarsi di adeguati “assetti organizzativi” (in vigore dal 16 marzo 2019), con le disposizioni sugli istituti di allerta più volte prorogati.
In seguito a questa confusione, la quasi totalità degli imprenditori ha lasciato sinora inapplicata la norma già entrata in vigore, esponendosi a rischi non di poco conto.
Questa mal posizionata attenzione va prontamente corretta e a tal proposito facciamo chiarezza sul concetto di “adeguati assetti”.
Cosa devono fare, in concreto, gli amministratori delle società per adottare gli “adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili”?
Devono innanzitutto verificare la conformità dell’organizzazione e dell’attività svolta alle norme di legge ed istituire un modello di controllo di gestione che permetta di intercettare i primi segnali di squilibrio economico-finanziario che si manifestano con l’insufficienza dei flussi di cassa prospettici (futuri) rispetto alle obbligazioni assunte (scadenza di mutui e altri debiti a medio e lungo termine come, ad esempio, le rateizzazioni dei debiti tributari o previdenziali).
I flussi di cassa prospettici sono inoltre richiesti dalle banche per avviare un’istanza di concessione di prestito e per la conferma degli affidamenti in corso.
Gli amministratori sono obbligati pertanto ad aggiungere alla tenuta della contabilità e alla redazione del bilancio, la gestione della tesoreria (cassa) con un approccio totalmente diverso rispetto al passato.
L’organizzazione dell’impresa, inoltre, deve essere in grado di intercettare quegli eventi o circostanze che possono minacciare la continuità aziendale (la concentrazione del fatturato su pochi clienti, eventuali squilibri economico-finanziari, difficoltà nell’approvvigionamento di materie prime, aumento dei costi delle utenze energetiche, ecc…) al fine di pianificare azioni e strategie per fronteggiare tali incertezze e criticità.
Da ultimo bisogna chiedersi cosa succede all’amministratore di una s.r.l., ad esempio, che non ha predisposto gli “adeguati assetti”?
Gli amministratori saranno chiamati a rispondere di fronte ai soci e ai creditori della società, dell’eventuale inadeguatezza degli assetti predisposti.
In altre parole, l’inadempimento dell’obbligo, se causativo di un danno patrimoniale, può legittimare un’azione di responsabilità verso gli stessi amministratori che rischiano di pagare di tasca propria per il danno arrecato alla società a causa della mancata adozione degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili.
Senza un adeguato assetto, infatti, l’iniziativa d’impresa è da considerarsi illecita al pari di un’attività condotta con patrimonio netto negativo nel caso di società di capitali (srls, srl, società cooperative e spa).
Centro Consorzi, in collaborazione con MPHIM+ e i suoi advisor, ha organizzato i servizi di prima informazione, assistenza, consulenza e formazione necessari per supportare gli amministratori delle società che intendono adottare gli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili.
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Referente: STEFANO BALBINOT
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