A settembre 2021 si è concluso il ciclo di incontri informativi dedicati alla Canapa realizzati da Centro Consorzi e finanziati nell’ambito del Bando DGR n. 1654 del 12 novembre 2019 (Bando per l’assegnazione della realizzazione di attività di informazione finalizzata alla diffusione della conoscenza delle proprietà della canapa e dei suoi diversi utilizzi nei settori agroalimentare e industriale. L.R. 8 agosto 2019, n. 36.)
Il bilancio è più che positivo: 116 gli operatori di filiera complessivamente coinvolti.
In occasione dell’ultimo percorso dal titolo “Approcci innovativi alla coltivazione e alla trasformazione” i partecipanti sono stati ospitati dal Dipartimento DAFNAE presso l’azienda agraria sperimentale “L. Toniolo” di Legnaro (PD) e dal CREA presso la sede di Rovigo e, guidati dal Prof. Stefano Bona, hanno potuto toccare con mano lo stato di avanzamento del Progetto “CanVen: ottimizzazione della produzione di seme di canapa nell’areale Veneto”, progetto finanziato con le risorse messe a disposizione dalla Legge regionale 08 agosto 2019, n. 36 – “Sostegno e promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale ed agroalimentare della canapa (Canapa sativa L.)”.
L’intensa attività informativa svolta sul territorio regionale nell’ultimo anno e mezzo da parte degli enti di formazione, unitamente al progetto di seguito descritto, rappresentano il primo risultato concreto della Regione Veneto, attraverso la Legge citata, nella direzione della sensibilizzazione, della ricerca di strade percorribili e del sostegno allo sviluppo della filiera nel nostro territorio. Riportiamo di seguito l’interessante articolo scritto per noi dal gruppo di ricerca coinvolto nel Progetto CanVen al fine di condividerne obiettivi e risultati ad oggi raggiunti.
Titolo del progetto: CanVen: ottimizzazione della produzione di seme di canapa nell’areale Veneto
Autori: Maddalena Bruna Cappello Fusaro, Francesca Scanferla, Stefano Bona
Department of Agronomy Food Natural resources Animals and Environment | (DAFNAE)
University of Padova – Viale dell’Università, 16 | 35020 Legnaro (PD) – Italy
La canapa, nei suoi utilizzi di natura industriale, negli ultimi anni, si sta espandendo nel territorio veneto con usi prevalenti da seme e da fibra, ma questa crescita è molto lenta nonostante lo specifico interesse che gli agricoltori hanno rivolto alla coltura. A rallentare il progresso di questo mercato non sono solo gli svariati problemi di tipo normativo, ma vi sono ancora alcune criticità di natura agronomica e di meccanizzazione che devono essere affrontate.
A fronte delle diverse problematiche di tipo agronomico, il progetto CanVen ha come obiettivo quello di definire il rapporto tra fertilizzazione azotata ottimale e resa finale in seme, utilizzando uno strumento di diagnostica spettrale.
L’azoto (N), infatti, è un nutriente importante che influenza direttamente il comportamento delle piante. La scarsa disponibilità di azoto determina sia una riduzione della crescita e della resa in seme, sia una precoce senescenza delle foglie. Al fine di rendere il sistema il più efficiente possibile, ridurre al minimo il costo del fertilizzante e le perdite di azoto, il concime dovrebbe essere somministrato quando la pianta ha la miglior capacità di assimilarlo e quando il suo utilizzo è in grado di condizionare la sua crescita. Definire il momento ottimale di distribuzione è quindi di fondamentale importanza.
Una modalità di gestione della fertilizzazione chiamato “ottimizzazione dinamica della fornitura di azoto” (Vos e Struik, 1992) richiede una corretta valutazione della concentrazione di azoto del suolo o della coltura attraverso idonea strumentazione. Gli strumenti per l’analisi delle piante devono consentire la valutazione dello stato di N del raccolto in modo preciso, rapido ed economico in modo da formulare le raccomandazioni sui piani di fertilizzazione. Pertanto, lo sviluppo di strumenti rapidi, facili da usare e non distruttivi in grado di valutare con precisione lo stato dell’azoto è una priorità della ricerca sulle colture e segnatamente sulla canapa.
Il dispositivo utilizzato in questo studio è stato il radiometro multispettrale Crop Circle ACS-210, questa apparecchiatura è equipaggiata con un sensore di tipo attivo che lavora su due bande di lunghezza d’onda, centrate sulle regioni ambra (590 nm) e NIR (880 nm), che calcola l’indice di vegetazione NDVI (Normalized Difference Vegetation Index) e misura le informazioni di riflettanza di base delle chiome delle piante e del suolo. L’indice di vegetazione NDVI è un indicatore della salute della vegetazione basato su come le piante riflettono determinate bande dello spettro elettromagnetico. Esso valuta la presenza di attività fotosintetica mettendo in relazione lo spettro del rosso e quello del vicino infrarosso. Infatti, la luce visibile viene assorbita da parte della clorofilla per l’uso nella fotosintesi, mentre la struttura cellulare delle foglie riflette fortemente la luce del vicino infrarosso. I valori dell’indice sono tipicamente compresi tra -1 e +1 e in presenza di vegetazione assume valori maggiori di 0.2. Una vegetazione sana assorbe la maggior parte della luce visibile che la colpisce e riflette gran parte della luce nel vicino infrarosso, mentre una vegetazione con sintomi di malattie o stressata riflette più luce visibile e meno luce nel vicino infrarosso.
Poiché la riflettanza della chioma è collegata al contenuto di clorofilla fogliare e questa è funzione della concentrazione proteica delle foglie, può essere utilizzata per valutare anche lo stato di nutrizione azotata della coltura. Tarando opportunamente la risposta della canapa in termini di riflettanza risulta dunque possibile prevedere lo stato nutrizionale della pianta e prevedere le rese ottenibili, rispondendo così alle esigenze di una somministrazione di fertilizzante in modo efficiente e sostenibile e di ottenere la maggior resa in seme possibile.
La varietà di canapa utilizzata nella prova effettuata nell’azienda agraria sperimentale dell’Università di Padova è stata Futura 75, la semina è stata effettuata il 26 aprile 2021 e la raccolta il 05 ottobre 2021. La quantità di seme utilizzata è stata di 21,173 kg/ha e sono state messe a confronto 6 diverse tesi.
Il primo giugno sono iniziati i rilievi settimanali con lo strumento Crop Circle, e sono proseguiti fino all’ultima settimana di settembre. Operativamente il sensore dello strumento veniva fatto passare a circa 50 cm al di sopra della chioma della coltura ed effettuava un rilievo al secondo su tutta la superficie della parcella dove erano confrontate le tesi azotate.
I differenti studi hanno dimostrato che vi è una relazione tra i risultati ottenuti con l’utilizzo di strumenti spettrali e gli indici vegetativi, e la quantità di azoto presente in diverse specie di pianta. Si prevede quindi di riuscire ad ottenere risultati attendibili per predire la resa in seme in base allo stato nutrizionale della pianta, raggiungendo così anche una migliore gestione dell’apporto di fertilizzanti azotati.
I risultati di queste analisi saranno al più presto rese disponibili in future pubblicazioni del gruppo di lavoro all’interno dell’Università di Padova.