La manovra di Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 è stata approvata dal Consiglio dei Ministri ed è iniziato il suo iter parlamentare. Questa legge di bilancio è strettamente legata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e assume pertanto un’importanza strategica. Perché entri in vigore il prossimo primo gennaio, le Camere dovranno approvarla entro il 31 dicembre.
Ministro Federico D’Incà, Quali sono le linee fondamentali, le priorità e gli interventi di maggiore rilevanza che sono stati previsti?
È una legge di bilancio importante, da un valore di circa 40 miliardi di euro e prevede interventi negli assi strategici del Paese, a partire dal campo sanitario, intervenendo, per esempio, con nuovi finanziamenti per il Fondo Sanitario Nazionale, con un aumento di 12 mila borse di studio per gli specializzandi in medicina e 1,8 miliardi di euro nel 2022 per l’acquisto di vaccini e medicinali anti-Covid. Non solo: ci sono interventi per scuola e università, oltre al rifinanziamento di misure da sempre importanti per il Movimento 5 Stelle come la proroga del Superbonus al 110 per cento e il Reddito di Cittadinanza che è stato migliorato e che ha salvato milioni di cittadini specialmente durante la pandemia. Importantissimi gli 8 miliardi di euro per abbassare le tasse e le misure dedicate alle imprese come il Fondo di Garanzia per le Pmi. È una manovra che vuole sostenere il nostro tessuto produttivo e continuare il percorso di rilancio a favore di famiglie, giovani, istruzione e sanità.
Quali sono gli interventi che maggiormente interesseranno le aree interne e la montagna?
La montagna avrà una particolare attenzione grazie a un fondo che prevede una dotazione di 100 milioni di euro per l’anno 2022 e 200 milioni di euro a decorrere dall’anno 2023: con queste risorse si vuole consentire lo sviluppo dei territori montani e la loro salvaguardia attraverso diversi interventi per la promozione delle risorse ambientali, anche tramite iniziative di tutela e valorizzazione delle qualità ambientali e delle potenzialità dell’habitat montano, ma anche tramite interventi di carattere socio-economico per le popolazioni che vivono nei territori coinvolti.
Nel suo Comune di Borgo Valbelluna ci sono due realtà industriali in forte crisi: lo stabilimento Ideal Standard di Trichiana e quello dell’Acc di Mel. La grande manifestazione di solidarietà che si è tenuta nei giorni scorsi con un migliaio di persone sottolinea la drammaticità della situazione che mette a rischio non solo l’occupazione di oltre 700 dipendenti ma di tutto il territorio.
Secondo lei, quali soluzioni si possono prospettare per la salvaguardia di queste due storiche realtà produttive?
Sono due realtà fondamentali per il territorio che seguo da anni, confrontandomi con i dipendenti, gli ex lavoratori, i sindacati, le comunità e le istituzioni. Due aziende che vantano tradizioni importanti e una forte professionalità che va salvaguardata: per questo la mia attenzione e quella dei Governi Conte e Draghi è stata massima.
Per Ideal Standard, dopo la decisione della proprietà di abbandonare il sito di Trichiana, è stato recentemente siglato al Mise un importantissimo accordo che consente di dare continuità alla fabbrica, tutelando i lavoratori e permettendo la cessione dello stabilimento e dello storico marchio Ceramica Dolomite a un nuovo acquirente. Su Acc, grazie al grande impegno del commissario Castro e a un lungo lavoro istituzionale, sono state da poco avanzate alcune manifestazioni di interesse che confermano l’importanza strategica del sito di Mel. Mi auguro che, in tempi brevi, si possa arrivare a una contrattazione che consenta allo stabilimento di esprimere al meglio tutto il proprio potenziale, valorizzando l’alta qualità dei suoi dipendenti.
Ministro D’Incà lei conosce bene i problemi della Provincia di Belluno così come le sue peculiarità e le sue eccellenze. In una fase di grandi cambiamenti come quelli che stiamo vivendo, quali strade dovrebbe percorrere la nostra Provincia per diventare più attrattiva dal punto di vista degli investimenti e capace di trattenere i giovani più preparati che ora se ne vanno a lavorare all’estero o in altre provincie?
Stiamo attraversando un periodo storico importante che ci consentirà di rilanciare i nostri territori attraverso alcune linee di intervento precise: bisogna rafforzare i servizi territoriali per le comunità, dalla sanità, alle infrastrutture digitali a un potenziamento dei trasporti in maniera sostenibile. Oltre a sostenere le nostre aziende manifatturiere, è fondamentale dare sostegno alle filiere, in particolare a quella del legno, valorizzando il binomio artigianato-turismo che permetterà anche di esaltare i nostri borghi.
Inoltre, nel bellunese ci sono importanti realtà del campo tecnologico che ho avuto modo di visitare recentemente: dobbiamo aiutarle nella loro crescita, favorendo la nascita di un vero e proprio distretto tecnologico.
C’è poi il tema Olimpiadi: è da poco stata istituita la Società di Infrastrutture e ora dobbiamo accelerare con le opere necessarie allo svolgimento dei Giochi invernali su cui, è bene ricordarlo, sono stati aggiunti in questa legge di Bilancio altri 324 milioni che si sommano agli ingenti fondi già stanziati dal Governo Conte. È un’occasione unica per il bellunese in termini di visibilità internazionale, con benefici per le intere comunità: non dobbiamo dimenticare, però, che i Giochi devono rappresentare un esempio di trasparenza e sostenibilità e per questo vigileremo con estrema attenzione sul corretto svolgimento delle procedure di gara. Cogliendo queste opportunità saremo in grado di rafforzare un territorio dalle grandi potenzialità, circondato da bellezze naturali uniche ma che deve sapere rispondere ai nostri giovani con servizi efficienti.
E.C.