Lunedì 14 Aprile alle ore 16.00 presso la Sala Convegni del Centro Consorzi di Sedico, Zona Ind.le Gresal 5/e presentazione del Progetto
Il progetto per ricostruire la filiera produttiva nel settore della Lavorazione della lana, presentato da Centro Consorzi, è stato approvato dalla Regione Veneto. Si tratta di un progetto che ha ottenuto tra l’altro il parternariato della confartigianato di Belluno e Regionale, delle Comunità montane dell’Alpago e Feltrina e dell’Ente Parco, oltre che da aziende che lavorano nel settore. Tutto ciò sottolinea l’importanza attribuita istituzionalmente al settore.
L’obiettivo è quello di provare a trasformare in una risorsa per il nostro territorio ciò che attualmente viene in gran parte smaltito come rifiuto speciale: la lana.
In provincia di Belluno già da qualche tempo gruppi di allevatori lungimiranti si sono impegnati a salvaguardare la biodiversità della nostra terra anche in termini di conservazione e/o recupero di razze ovine autoctone.
In Alpago esiste la splendida realtà della Fardjma a tutela e valorizzazione della razza Pecora dell’Alpago (Alpagota) e a Lamon, si stanno organizzando in associazione pure gli allevatori della razza Pecora di Lamon anche grazie all’appoggio del Comune, al qualificato supporto dell’Istituto Agrario Della Lucia di Feltre e di Veneto Agricoltura (con la rete di competenze scientifiche messe in campo dal Progetto BIONET).
L’idea del Progetto è quella di supportare un gruppo di donne della nostra provincia nell’acquisizione di competenze legate alla lavorazione artigianale della lana (telaio, feltro, filo continuo) affinché siano in grado di realizzare oggetti in grado di “parlare” con consapevolezza e stile della nostra terra, accompagnandole poi nella creazione di una vera e propria attività economica sia pure di nicchia (accompagnamento che andrà dall’analisi delle richieste di mercato, alla ricerca di strumenti finanziari, alla stesura di un vero e proprio piano di comunicazione)
L’utilizzo di lane autoctone infatti potrà rappresentare non solo un supporto per i produttori, ma anche un’azione di recupero di una risorsa tradizionale, la riscoperta di antichi saperi e un sostegno alla nascita di microeconomie all’interno dei contesti rurali.
Le lane tipiche, storicizzate, vanno a collocarsi in una fetta oggi non esistente di mercato sostenibile, non solo dal punto di vista economico ma anche in senso lato, visti i presupposti di ecologicità e tracciabilità della materia prima, della catena produttiva e quindi del prodotto finito.
Promuovendo azioni concrete a favore di allevatori e di razze ovine in via di estinzione e offrendo un supporto essenziale per contrastare la loro scomparsa, gli allevatori, i produttori, i trasformatori e i consumatori di lana possono diventare parte attiva di un ampio progetto di salvaguardia dell’ambiente e di coloro che lo abitano.
L’obiettivo è quello di realizzare un processo produttivo tecnicamente valido, integrato e sostenibile, ossia in grado di trattare in modo economicamente vantaggioso piccoli volumi di lana prodotti localmente, di ben integrarsi con l’ambiente circostante e di contribuire a mitigare l’abbandono delle aree alpine da parte delle giovani generazioni.
Di prim’ordine gli stakeholder che in qualità di partner hanno aderito alla rete, condividendone obiettivi, finalità e strumenti, con i quali il progetto intende mantenere un continuo rapporto di confronto e miglioramento della propria efficacia operativa.
Partner
$1ü MTF srl -LANIFICIO PAOLETTI , FARDJMA, FLEX PIAVE SNC, GREEN CONCEPT
$1ü CONFARTIGIANATO IMPRESE VENETO, CONFARTIGIANATO IMPRESE BELLUNO
$1ü PARCO NAZIONALE DOLOMITI BELLUNESI , COMUNE DI LAMON
$1ü COMUNITA’ MONTANA FELTRINA, UNIONE MONTANA ALPAGO
$1ü ISTITUTO AGRARIO “A. .DELLA LUCIA” di FELTRE
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