L’allarme viene dato dagli operatori della filiera del legno: sempre meno legno per noi.
Il comparto delle prime lavorazioni (segherie) del legname prodotto nel nostro territorio montano, vive oggi un periodo di crisi da ricondurre, tra gli altri problemi, anche ad una concorrenza del vicino mercato austriaco. Infatti attualmente l’Austria è capace di proporre dei valori sovrastimati nell’acquisto del tondame dei nostri boschi e, dopo la produzione del materiale lavorato (assortimenti commerciali di tavolame, tavole per perline, travature, morali, legname monolama, ecc.), immetterlo nel mercato italiano a prezzi molto bassi, creando di fatto una situazione di grave concorrenza con le segherie locali. Inoltre, non si capisce come l’Austria possa applicare una differenza di prezzo sul legname venduto in Italia rispetto alla Germania di +15/16 euro su mq [fonte: Holzkurier del 5/2/2017].
Certamente tale dinamica del Paese a noi confinante è in funzione ad una maggiore efficienza produttiva dei propri impianti, ed ai bassi costi di produzione delle lavorazioni. Tutto questo permette all’Austria di:
1. svuotare il nostro mercato interno della materia prima vista l’importante margine di convenienza dei proprietari delle aree boscate a vendere il legname a prezzi particolarmente elevati;
2. riproporre sui nostri mercati locali, un semilavorato a prezzi di vendita fortemente competitivi che indubbiamente mortifica e deprime le segherie della Provincia di Belluno in modo tale da mettere in crisi l’intero comparto.
Luciano Saviane, ditta Saviane F.lli di Pompeo srl:” Forse è una strategia austriaca per entrare nel nostro mercato locale e Nazionale, ma ciò comporta, in particolare, il chiaro indebolimento del settore delle prime lavorazioni e, più in generale, di tutti gli operatori del settore forestale. È necessario ed urgente sviluppare, quindi, una progettualità e degli interventi puntuali con l’intento di proteggere i nostri preziosi boschi e le nostre segherie, aiutandole a contrastare una concorrenza sempre più aggressiva, trovando le risorse e gli strumenti per intervenire, soprattutto sul piano delle innovazioni e delle reti di imprese, per esercitare così sempre più, una positiva influenza economica e rafforzare il consolidamento sul mercato del particolare interesse di settore”.
Michele Talo, direttore del Centro Consorzi: “Ritengo che siano le forme di aggregazione i modi per uscire vincitori da una sfida impari. La Rete Innovativa Regionale e il Consorzio Legno Veneto sono splendidi esempi di forme di aggregazioni che rafforzano l’immagine pubblica e collettiva del valore del legno locale, oltre che a promuovere le profonde conoscenze che oggi vanta il nostro tessuto imprenditoriale Bellunese e Veneto. Solo attraverso le forme di aggregazione, è possibile pianificare attività in grado di garantire la massimizzazione del valore di tutti gli stakeholder, attraverso accordi di programma che partono dai proprietari dei boschi pubblici e privati del legno e coinvolgono tutti gli operatori della filiera”.
Antonio D’Ambros, presidente Rete Imprese Dolomiti: “Queste sono situazioni che richiedono il coinvolgimento del comparto Pubblico, attuato anche attraverso la canalizzazione delle strategie per favorire il prodotto legno. L’approvazione da parte della Regione Veneto della Rete Innovativa Regionale di cui è capofila il consorzio Legno Veneto, è un buon segnale e rappresenta già uno strumento di coordinamento e canalizzazione delle proposte progettuali innovative che arrivano dall’imprenditoria e dall’università”.
Con l’intento di mettere luce su tali problematiche e sensibilizzare la Regione a incentivare una politica di sostegno alla montagna, il Centro Consorzi e Rete Imprese Dolomiti si fa portavoce di una questione che sta coinvolgendo il nostro territorio montano, circa un settore, quello del legno, che potrebbe ben rilanciare l’economia montana. Ad oggi, non ci sono le condizioni per creare una regia di operatori, unica e solida. Intanto però le imprese boschive austriache si stanno organizzando e le ricadute sul nostro territorio sono ben evidenti.