Dati agili per la trasparenza delle amministrazioni
Inizio del progetto: 2019
Fine del progetto: 2020
Asse prioritario: Capacità Istituzionale – Area formazione – Senza Regimi d’Aiuto
Linea: trasformazione Digitale
Azione: Avviare, accompagnare o consolidare processi di digitalizzazione in grado di realizzare una competente governance pubblica
Attività: Percorsi di alfabetizzazione digitale in particolare sulle seguenti tematiche: big data, open data, cyber security, comunicazione digitale, blockchain, uso del cloud, razionalizzazione dei datacenter, ecc.
Bando di riferimento: DGR 540 del 30/04/2019 – Agire PA.Percorsi per governare il cambiamento e creare valore per cittadini e imprese
Budget: 102.262 Euro
Il progetto accoglie come panorama generale l’agenda del 2030 delle Nazioni Unite, adottata nel 2015 che ha come obbiettivo principale la creazione di un equilibrio tra lo sviluppo sostenibile, l’economia, la socialità e l’aspetto ambientale in funzione della persona e della sua dignità. In questo contesto anche la P.A. ha un ruolo importante che deve essere necessariamente innovato. Essa infatti oggi, si presenta come un Giano Bifronte: da un lato una immagine “anziana”, rappresentata dall’elevata età media dei dipendenti, che supera ovunque i 50 anni, da forti resistenze all’innovazione, ma al contempo da un accresciuto bisogno di flessibilità in un contesto organizzativo rigido e ancorato a vecchi schemi, in termini di tempi, luoghi e processi; dall’altro, pian piano si sta delinendo anche un’immagine più “giovane” e innovativa, di cui sono protagonisti le leve in ingresso, caratterizzata dalle opportunità offerte dagli strumenti tecnologici e dai nuovi processi di digitalizzazione. La sfida è quella di trovare un equilibrio tra questi due aspetti/facce.
La stagione di nuove assunzioni nel settore PA che proseguirà e si rafforzerà dalla metà / fine del 2019 rappresenta dunque un’occasione straordinaria per assicurare alle pubbliche amministrazioni italiane la linfa vitale per attrarre i migliori, e permettere alle pubbliche amministrazioni di beneficiare del loro apporto innovativo e spesso positivamente “disruptive”.